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Ecobonus scontato in fattura: audizione di FINCO alla X Commissione della Camera

Nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle prospettive di attivazione e di adeguamento della Strategia Energetica Nazionale al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030, la Federazione FINCO è stata audita ieri presso la X Commissione permanente (Attività produttive, commercio e turismo) della Camera dei Deputati.

“Direi che è andata bene, con una discreta presenza di parlamentari”, riferisce il direttore di FINCO Angelo Artale. “Ci sono state molte domande ivi incluse quelle su, in ipotesi, come modificare sconto in fattura. La nostra risposta è stata chiara: va eliminato. Ma se proprio non si riesce ad ammettere che è un errore, occorre limitarne l’applicazione escludendo i lavori inferiori ad una certa soglia e consentendo la cessione del credito agli istituti bancari”.

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Di seguito riportiamo uno stralcio del documento della Federazione consegnato in sede di audizione:

Nel ringraziare per l’odierna Audizione, premettiamo che, data la necessità di massima concisione, limiteremo il nostro contributo a due sole aree industriali tra quelle rappresentate dalla Federazione:

– quella dell’efficienza energetica;

– quelle delle energie rinnovabili, con particolare riferimento ai settori della geotermia a bassa entalpia ed idroelettrico, confidando che il Parlamento possa valutare e urgentemente stimolare un aggiornamento del quadro normativo e regolamentare attinente detti settori.

Sul primo punto – sempre per esigenza di brevità – attiriamo subito, e fortemente, l’attenzione sull’articolo 10 del cosiddetto Decreto “Crescita”, ora convertito in Legge 28 giugno 2019, n. 58.

Quando si parla di necessità di miglioramento dell’efficienza energetica, contenendo i costi di sistema, occorre valutare l’impatto complessivo della regolamentazione, non ultimo – come correttamente previsto nel programma dell’indagine conoscitiva voluta da questa Commissione – le ricadute sul patrimonio industriale di settore e sulla relativa occupazione ad esso connessa.

Ebbene, anche sotto questo ultimo punto di vista, il tema dello sconto in fattura per gli interventi di efficientamento energetico previsto dall’art. 10 della Legge 58/2019, si presenta assai critico poiché l’ impatto su migliaia di piccole imprese è grave (ci sia consentito di affermare che è mancata una adeguata analisi di impatto della Regolamentazione, con relativo ascolto degli stakeholders). Si tratta di una norma predisposta con il pur lodevole intento di favorire da una parte il consumatore e dall’altra le imprese della filiera, ma che sta dando risultati opposti.

Molte sono infatti le imprese restie a praticare questa opzione (pena il dissesto finanziario).

Dall’altro canto i consumatori , non trovando accoglimento della richiesta di sconto in fattura hanno congelato gli acquisti. Il calo degli ordinativi raccolti nella prima metà di settembre dà conferma di quanto sopra.

I settori dei serramenti e delle schermature solari, ma anche delle chiusure tecniche ed affini sono estremamente parcellizzati, costituiti di norma da piccole e micro imprese (ad esclusione, paradossalmente, delle imprese straniere che operano anche in Italia).

Tuttavia, seppur molto frammentata, la filiera (inclusa la distribuzione ) vede impegnate molte decine di migliaia di addetti: tutti costoro stanno vivendo un momento di grande fibrillazione e di gravissima preoccupazione. I rischi che si corrono coinvolgono tutta la filiera anzidetta, che già nelle prossime settimane potrebbe fare ricorso a procedure di ammortizzatori sociali.

Giova, a questo proposito, ricordare anche che gli interventi di efficienza energetica subiscono una ritenuta alla fonte dell’8%: una sorta di tassazione anticipata che già da tempo sta mettendo in difficoltà il settore. Lo “sconto in fattura” non fa che peggiorare questa situazione, anche dal punto di vista dell’Erario, applicandosi tale percentuale su un valore ridotto.

Oltre a questo resta, ovviamente, prioritario il tema della stabilizzazione delle detrazioni fiscali per l’efficienza energetica, dalla cui continuità dipende la vita di molti settori.

Sotto questo profilo è opportuna, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi energetici del 2030, almeno per quanto riguarda il risparmio energetico negli edifici, la stabilizzazione, come detto, dei meccanismi di detrazione fiscale che continuano ad essere soggetti a rinnovi annuali (con anche poco condivisibile variazione delle aliquote)”.

In allegato il documento di FINCO

 

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