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Settore serramenti: gli esperti sul Rapporto Cresme 2018

Esperti fanno il punto dei problemi dietro gli incentivi fiscali per la sostituzione dei serramenti in occasione della presentazione del 2° Rapporto congiunturale e previsionale di Cresme-CNA.

La presentazione del secondo Rapporto congiunturale del Cresem sul settore dei serramenti è avvenuta mercoledì 24 ottobre alla sala conferenze della sede nazionale di CNA a Roma.

 

Lorenzo Bellicini, direttore di Cresme, è riuscito a portare a termine l’analisi di un settore complesso, frammentato e articolato come quello dei serramenti e delle chiusure, fornendone una fotografia dinamica. Ne esce l’immagine di un settore notoriamente frammentato e articolato ma di peso sulla scena nazionale visto che conta su un nucleo di 53mila aziende di fabbricazione e installazione con 157mila addetti. Il tutto all’interno di un quadro economico nazionale e internazionale molto dinamico che richiederà nervi molto saldi e una grande attenzione ai movimenti dello spread.

Più che soddisfatti i dirigenti di CNA.  Tutti naturalmente a favore della proroga al 2019 agli incentivi fiscali per la sostituzione dei serramenti e l’installazione delle schermature solari. Così come l’On. Marco Di Maio, (PD), che aveva ben presente i problemi che sovrastano il

settore: la proroga delle detrazioni per serramenti e schermature, la cessione del credito, i limiti di spesa unitari, la posa in opera da qualificare.

Assente perché impegnato in Parlamento, il Senatore Paolo Ripamonti della Lega ha inviato un messaggio in cui sono emersi temi cari al settore: la proroga delle detrazioni fiscali, la difesa della produzione nazionale, la ritenuta d’acconto dell’8% che grava solo sui produttori italiani.

Per Gaetano Fasano, consulente Enea, il settore dei serramenti deve guardare più in là dell’ordinario. Così l’infisso deve essere capace di integrare altri servizi oltre le funzioni consuete mentre bisogna stare molto attenti alla green economy che apre un nuovo mercato. E non ha mancato di dare qualche stoccata alle associazioni per non aver saputo trovare una linea comune, ad esempio, sull’energy label degli infissi.

Domenico Prisinzano, responsabile di laboratorio di Enea, sottolinea gli ancora numerosi nodi da sciogliere in tema di agevolazioni fiscali. Uno di peso è il rispetto del coefficiente di scambio termico H’T previsto dal decreto 26 giugno 2015 e la sostituzione degli infissi nel caso di riqualificazione dei condomini. Gli infissi, come noto, sono di proprietà del singolo condominio che magari non ha interesse nel volerli cambiare. In questo modo però si inficiano le prestazioni dell’involucro nel suo complesso. Per superare l’ostacolo Enea sta proponendo di omogeneizzare l’aliquota di agevolazione fiscale degli infissi con quella dei condomini che varia tra il 70%, 75% e l’85%. Sul limite di spesa per gli infissi agevolati Prisinzano ha rilevato che esso trova una giustificazione nel fatto che per assurdo si potrebbe porre in detrazione anche un infisso da 60mila euro. La realtà è che i 350/450 euro/mq massimi di spesa contenuti nel decreto, trovano giustificazione nei massimali di spesa per il Conto termico. E il MISE, segnala il ricercatore, non può avere due diversi massimali di spesa per lo stesso prodotto.

La spiegazione, tuttavia, per quanto logica non ha convinto i presenti dal momento che da 10 anni Enea sappia benissimo, al di là di qualche episodio infelice, quale sia la spesa media dei consumatori italiani per la sostituzione degli infissi. Prezzi bassi significano solo prodotti di scarsa qualità, e incentivazione dei prodotti a baso prezzo provenienti dall’Europa dell’Est.

La riflessione di Stefano Mora, Direttore Generale di Consorzio LegnoLegno, è che il limite di spesa così basso previsto dalla bozza di decreto ecobonus, se dovesse malauguratamente essere approvata, inficerà ulteriormente la posa in opera dei serramenti, una fase assolutamente essenziale del processo al fine di mantenere nel tempo le prestazioni promesse che non possono essere garantite dalla sola trasmittanza termica degli infissi. E per ridurre le perdite per ventilazione e conduzione occorre una maggior qualificazione degli operatori ma anche dei progettisti e, naturalmente, maggiori controlli.

Dal canto suo Sellari pone l’accento sui condomini, terreno di lavoro interessante ma praticamente impossibili da far decollare viste le maggioranze richieste dalla legge per far decollare i lavori. Certamente i limiti di spesa e la posa in opera sono problemi grossi.

 

 

Da Guida Finestra

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