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Incentivi fiscali ecobonus: cosa succederebbe se venissero eliminati

I possibili effetti dell’eliminazione degli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica secondo il 2° Rapporto congiunturale e previsionale sul mercato italiano dei serramenti

Addio agli incentivi fiscali. Questo è un ricorrente timore all’interno del mercato dell’edilizia e in particolare nel settore dei serramenti. Timore più che giustificato visti i diversi tentativi di eliminare gli incentivi per la sostituzione dei serramenti: ci provò il ministro del MEF Tremonti quasi dieci anni fa, ma dovette desistere data la forte pressione esercitata dal settore.

Il caso di una possibile eliminazione delle detrazioni fiscale per la sostituzione degli infissi è stato affrontato nel secondo Rapporto congiunturale e previsionale sui Serramenti in Italia promosso dal Cresme presentato il 24 ottobre 2018 a Roma presso la sede nazionale del CNA.

L’analisi parte dai dati di ENEA che afferma che il numero di interventi sulle finestre realizzati nel 2016 è di oltre 195 mila per 2.31 milioni di mq con una media di 11,8 mq per intervento e quelli effettuati nel 2017 sono stati quasi 229 mila per 2.88 milioni di mq con una media di 12,6 mq per intervento.

Per stimare il numero di finestre sostituite nel mercato incentivato, Cresme utilizza i parametri relativi all’intero mercato della sostituzione: 6,9 finestre sostituite in media ogni intervento e 1,75 mq di superficie media per ogni finestra sostituita.  Si ottiene che nel 2016 sono state sostituite tra 1.32 milioni e 1.35 milioni di finestre, mentre nel 2017 risultano sostituite tra 1.58 milioni e 1.65 milioni di finestre.


Incentivi fiscali e raffronto: 2016 Vs 2017

Considerando i valori centrali dei due intervalli, il mercato veicolato da incentivi è pari a 1.33 milioni di pezzi nel 2016 per una incidenza del 29,5% rispetto al totale del mercato della sostituzione residenziale dello stesso anno (4.53 milioni di pezzi); per il 2017 il valore centrale è pari a 1.61 milioni di pezzi per una incidenza del 35% sul totale del rinnovo residenziale 2017 (circa 6.6 milioni di unità vendute).

Non incidentalmente Cresme nota che nell’anno appena passato l’effetto annuncio della riduzione delle aliquote dal 65% al 50% ha causato un aumento degli investimenti in sostituzione degli infissi (1.74 miliardi di euro; +19,9%), sintomo di una “corsa alla sostituzione”. E ha pure fatto aumentare del 25% le superfici oggetto di intervento dichiarate nelle comunicazioni di interventi ad ENEA.

Ma quali allora gli effetti dell’aliquota depotenziate al 50% di cui gode la sostituzione degli infissi quest’anno? Secondo gli analisti si sta assistendo attualmente a un doppio fenomeno: ridimensionamento del mercato incentivato e spostamento di una quota di interventi sul bonus casa, cioè sull’incentivo per la ristrutturazione edilizia.

Riprendendo dal Rapporto quanto afferma ENEA al proposito: “difficile da valutare è l’impatto sul 2018 della riduzione dell’aliquota di detrazione dal 65% al 50%. Nella stima del mercato italiano si rileva che la componente della sostituzione residenziale dovrebbe registrare, nel 2018, un incremento dello 0,3%. Se si considera che il potenziale di incremento per il 2018, in assenza di modifiche alla normativa (aliquota costante al 65%) è pari al +1,4%, si deduce che la sostituzione residenziale chiuderà il 2018 con il -1,1% rispetto al potenziale”.

E se invece si assistesse ad una eliminazione totale degli incentivi fiscali per la riqualificazione energetica e per la ristrutturazione edilizia? Secondo il Cresme l’effetto sul mercato “può essere quantificato in circa il 1o% in meno di pezzi venduti”. Anche qui bisogna tener conto dell’effetto annuncio perché si otterrebbe un iniziale forte incremento del mercato della sostituzione in corrispondenza dell’ultima annualità con incentivi operativi, per poi tornare ai livelli di mercato del 2013-2015. Un qualcosa che nessuno si augura.

 

Da Guida Finestra.

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