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Bonus facciate: di cosa si tratta?

Bonus facciate e Documento Programmatico di Bilancio: analisi, prospettive e caratteristiche del nuovo bonus legato al mondo dell’edilizia.

Il Documento Programmatico di Bilancio

Nella notte del 16 Ottobre il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020, e il bilancio pluriennale per il triennio 2020 – 2022, il cui Documento programmatico di Bilancio è stato trasmesso alla Commissione UE.

Questo elaborato ha lo scopo di definire l’ossatura della Legge di Bilancio e tratta di numerose tematiche legate al sistema economico-produttivo del Paese. Di seguito analizzeremo alcune indicazioni contenute al suo interno, le loro possibili ripercussioni e le prime reazioni che hanno scatenato.

Prima di iniziare con l’analisi bisogna però partire da un presupposto: questo testo rappresenta un riferimento generale per la Commissione e potrà subire modifiche di vario tipo fino all’approvazione della Legge di Bilancio che tipicamente avviene negli ultimi giorni dell’anno. Inoltre il documento è stato approvato con la formula “salvo intese” e ciò lo rende ancor più suscettibile di evoluzioni.

Ciò detto, possiamo passare ai contenuti. Nello specifico evidenziamo tre punti:

  1. Ecobonus, Bonus Ristrutturazioni e Bonus mobili, come preannunciato, sono stati confermati a caratteristiche invariate fino al 31/12/2020. Di per sé questa notizia è positiva, ma lascia perplessi il fatto che questi incentivi continuino a non venir stabilizzati, oltre al fatto che il livello di detrazione per beni come i serramenti non sia stato riportato al 65% com’era stato fino al 2018 e come viene chiesto da più parti;
  2. Non c’è nessun riferimento all’articolo 10 della Legge 58/2019. Anche questo aspetto lascia qualche perplessità, ma data la recente presa di posizione ufficiale del Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, ci si può ragionevolmente aspettare un intervento sul tema in sede Parlamentare;
  3. Viene introdotta una nuova forma di incentivazione sulla ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici, detta “Bonus Facciate”, che presenta delle caratteristiche decisamente peculiari.

Proprio su quest’ultimo tema ci concentriamo di seguito.

Il Bonus Facciate

Il primo aspetto che salta all’occhio è l’elevatezza della soglia di agevolazione: 90%. Tale percentuale, se confermata, sarebbe la più alta nel settore, addirittura superiore a quella stabilita per misure che combinano anti-sismica ed efficienza energetica, per cui è previsto un livello dell’85%.

In secondo luogo si evidenzia la scarsità di indicazioni presenti nel testo. L’unico riferimento presente al nuovo bonus è il seguente: “Introduzione per il 2020 di una detrazione dell’90% per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (“Bonus facciate”)”. Non sono quindi inseriti riferimenti a tetti di spesa, al numero di rate annuali per il rientro, alle caratteristiche degli immobili e alle specifiche tecniche che gli interventi dovranno rispettare per poter accedere a questo regime di incentivazione.

Il terzo aspetto che sottolineiamo è la natura del provvedimento. Esso è stato fortemente voluto dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che lo ha mutuato dal sistema di incentivazione francese. Il fatto che la proposta non provenga da dicasteri più tecnici come il MISE o il MIT, fa capire come la misura, più che a mettere al sicuro il patrimonio edilizio a livello strutturale ed energetico, punti alla riqualificazione “estetica” dei palazzi e delle città italiane.

A queste considerazioni se ne aggiunge poi un’altra, più direttamente legata al mondo dei serramenti.

I possibili effetti della nuova detrazione sul settore dei serramenti

La Circolare 13/E (31/05/2019) dell’Agenzia delle Entrate ha stabilito che, se si sostituiscono i serramenti nell’ambito di interventi sulle parti comuni dei condomini, i livelli di detrazioni previsti per questi interventi si applicano anche agli infissi. Tradotto in numeri ciò può voler dire passare dal 50% al 70 o anche 75% di detrazioni previste (vedi news).

Supponendo che la logica introdotta da questa Circolare non venga contraddetta, è ipotizzabile che nel caso in cui in sede di rifacimento della facciata di un palazzo vengono contestualmente sostituiti i serramenti, allora anche questi ultimi possano essere soggetti ad incentivi del 90%.

Una situazione di questo genere porterebbe aprire interessanti possibilità per il settore edilizio e per tutta la filiera del serramento.

Le reazioni

Pur avendo questo nuovo strumento delle caratteristiche ancora sfumate, nel giro di pochi giorni si sono moltiplicate le reazioni e gli studi per capire quale impatto esso potrebbe avere sul comparto dell’edilizia.

A riguardo riportiamo tre indicazioni tra loro discordanti: la prima proviene da ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), la seconda da Rete Irene e la terza da FINCO (Federazione Idustrie per le COstruzioni).

L’Associazione dei Costruttori Edili stima che il bonus facciate possa creare un giro d’affari da quasi 3 miliardi di euro e che il costo per lo Stato dovrebbe ammontare a circa 12 milioni di euro per il 2021, anno in cui si manifesteranno gli effetti finanziari sul bilancio statale. Interpretando queste cifre, ANCE sembra dare un giudizio incoraggiante sulla misura, indicandone effetti positivi per il mercato edilizio, a fronte di costi contenuti per le casse dello Stato.

D’altra parte Rete Irene, la Rete di Imprese per la Riqualificazione Energetica degli Edifici, ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro per i Beni e le Attività Culturali in cui si evidenziano alcune criticità che il provvedimento potrebbe causare. Due sono gli aspetti più duramente attaccati nel testo:

– il rischio di un passo indietro sull’obbligo di migliorare le prestazioni energetiche (e in molti casi anti-sismiche) degli edifici in caso di interventi di ristrutturazione. Rete Irene ritiene infatti che se il bonus facciate risultasse slegato da questi due obbiettivi, vanificherebbe anni di azione di sensibilizzazione culturale ed economica in questa importantissima direzione;

– gli effetti distorsivi che la misura causerebbe sul mercato delle ristrutturazioni, bloccando sostanzialmente i lavori fino al 2020 e generando confusione nei confronti di professionisti e amministratori.

Infine, FINCO giudica positivamente l’introduzione di questa agevolazione, ma rimanda il giudizio finale a quando il Governo renderà noti i dettagli del provvedimento.

Ricapitolando

Tenendo conto di tutti i fattori che abbiamo citato nell’articolo (caratteristiche del provvedimento, vaghezza dei termini, suscettibilità di modifica, possibili ricadute positive e negative sul mercato) possiamo concludere che il bonus facciate può costituire un utile strumento di incentivazione, ma solo nel caso in cui esso venga sviluppato in continuità con il contesto tecnico-legislativo sviluppatosi negli ultimi 10 anni e che quindi non costituisca una soluzione slegata dai fini di miglioramento energetico a antisismico del parco edilizio nazionale.

 

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