La Corte di Cassazione ha emesso due sentenze che ribadiscono come il mancato o tardivo invio della pratica ENEA non comporta la perdita del diritto all’Ecobonus.
Su questi schermi abbiamo affrontato più volte il tema del rapporto di obbligatorietà o meno che lega i bonus edilizi, e in particolare l’Ecobonus, alla comunicazione ENEA (vedi qui e qui).
Due recenti sentenze della Corte di Cassazione ci portano a trattare nuovamente il tema.
Per farlo in maniera più chiara possibile, partiamo dal riassunto delle puntate precedenti.
Il quadro regolatorio in materia è complesso e contraddittorio, anche a causa del fatto che vi sono diversi enti coinvolti che forniscono indicazioni esplicite tra loro contrastanti. Riassumendo si possono individuare 4 posizioni principali:
Chiarito ciò, veniamo all’attualità.
Le ordinanze 12422/2025 (clicca qui per consultarla) e 12426/2025 (clicca qui per consultarla) della Cassazione sono tornate sul tema.
La prima recita testualmente che “la comunicazione all’Enea ha una specifica finalità, quella di consentire il monitoraggio del risparmio ottenuto a seguito degli interventi di riqualificazione energetica”; essa “è quindi prevista a fini essenzialmente statistici, ed appare perciò corretto ritenere non abbia la natura di un requisito per l’accesso alla detrazione”.
La seconda indica come la pratica ENEA sia “prevista a fini essenzialmente statistici, ed appare perciò corretto ritenere non abbia la natura di un requisito per l’accesso alla detrazione”. Aggiungendo quindi poi che la decadenza “non può essere desunta né dalla specifica norma attuativa” né dalla “lettura sistematica dell’istituto”. Il tutto ricollegandosi all’ordinanza 8019/2025 in cui si sosteneva che “all’onere di trasmissione all’Enea dei dati relativi ai lavori eseguiti, non è espressamente ricollegata alcuna decadenza, che invece deve tassativamente evincersi quanto meno in via d’interpretazione sistematica della normativa primaria e secondaria”.
In sostanza, quindi, le due sentenze hanno stabilito chiaramente come secondo la Corte di Cassazione, nei due casi presi in esame, il diritto a fruire dell’Ecobonus non possa decadere a causa del mancato invio della comunicazione ENEA.
Concludiamo con una considerazione: le determinazioni della Corte sono ovviamente ineccepibili, ma tale presa di posizione può portare qualcuno a pensare che la pratica ENEA non risulti più obbligatoria. Così non deve essere, se non altro perché tutta la strategia energetica in edilizia del paese si basa sui dati raccolti attraverso tali comunicazioni.