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Finestre e schermature solari, le Associazioni propongono ecobonus al 70%

 

26/05/2020 – Incentivare maggiormente la sostituzione dei serramenti. La proposta, lanciata dalle associazioni italiane rappresentative del settore dei prodotti e degli impianti per la riqualificazione energetica, è stata formulata sotto forma di emendamento al Decreto “Rilancio (DL 34/2020) e inviata a Governo e Parlamento perché qualcuno se ne faccia promotore durante l’iter di conversione in legge.


Superbonus, la proposta per serramenti e schermature solari

La proposta mira ad elevare dal 50% al 70% la detrazione fiscale riconosciuta per gli interventi di sola sostituzione di serramenti e schermature solari effettuati dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. L’emendamento propone anche l’accorciamento dei tempi di rimborso da dieci a cinque anni.

Per compensare gli effetti della misura, le Associazioni propongono di abbassare da 6 mila euro a 30mila euro il valore massimo della detrazione fiscale.

A firmare la richiesta di emendamento sono state Acmi, Anaci, Anfit, Apps, Assistes, Asso Frigoristi, FederlegnoArredo Assotende, FederlegnoArredo Edilegnoarredo,Assovetro, CNA Produzione, Consorzio Legno Legno, Fiper, Fisa, Pile, PVC Forum Italia, Finco, Unicmi. Questi aggiustamenti, secondo le Associazioni, scongiurerebbero il rischio di licenziamenti, soprattutto nelle imprese di piccole dimensioni. Al momento, sottolineano, la domanda per questo tipo di interventi è bassa perché le famiglie sono ancora impaurite dalle implicazioni sanitarie ed economiche derivanti dalla pandemia Covid19, mentre un’iniziativa del genere potrebbe dare nuovo impulso ai lavori.

Finestre e schermature solari, gli incentivi in vigore

Al momento, gli interventi di sostituzione dei serramenti e di installazione delle schermature solari accedono ad una detrazione fiscale del 50%, rimborsata in dieci rate annuali di pari importo. La cessione del credito è consentita, ma con alcune limitazioni: solo i contribuenti incapienti, in condominio, possono cedere il proprio credito alle banche. Lo sconto in fattura, nella maggior parte dei casi, è impraticabile, perché limitato solo ai lavori di importo superiore a 200mila euro, eseguiti sulle parti comuni dei condomìni.

Questi lavori possono ottenere il superbonus 110%, con rimborso in 5 anni anziché in 10, solo se realizzati congiuntamente ad un intervento più incisivo, come il rifacimento del cappotto termico, la sostituzione degli impianti di riscaldamento esistenti e la messa in sicurezza antisismica. In questi casi, tutti i contribuenti possono cedere il credito corrispondente alla detrazione a banche e altri intermediari finanziari o, in alternativa, optare per lo sconto immediato in fattura a prescindere dall’importo dei lavori.

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