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Bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche: esclusi serramenti e infissi

 

Il Decreto-legge n. 212/2023 limita il bonus 75% a scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. ANFIT: “Decisione scellerata, ulteriore immotivata stangata che rischia di mettere in serio pericolo la stabilità economica di un intero settore”

venerdì 12 gennaio 2024 – Alessandro Giraudi

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 “Il Decreto-legge 29 dicembre 2023 n. 212, in vigore dal 30 dicembre 2023, limita l’accesso al bonus 75% esclusivamente agli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi ad oggetto esclusivamente scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici”.

Lo segnala Unicmi, l’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei serramenti.

“Viene di fatto eliminata la possibilità di accesso al bonus per interventi inerenti ai serramenti e quelli di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari. Per questi ultimi interventi, il decreto-legge consente ancora di accedere al bonus 75% solo per gli interventi “per i quali, in data antecedente a quella di entrata in vigore del presente decreto”, ovvero entro il 29 dicembre 2023:

– risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario;
– per gli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo, siano già iniziati i lavori oppure, nel caso in cui i lavori non siano ancora iniziati, sia già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori e sia stato versato un acconto sul prezzo. In pratica”, osserva Unicmi, “il senso è analogo alle stesse disposizioni che avevano salvato l’anno scorso lo sconto in fattura per gli interventi Ecobonus/Bonus casa dopo l’arrivo del DL 11-2023. Per “accordo vincolante tra le parti”, sulla scorta dei confronti avuti da Unicmi con i propri consulenti legali in passato, si ritiene che possano valere: un preventivo sottoscritto “per accettazione” da parte dei clienti o, in alternativa, ad un classico contratto redatto in forma scritta e sottoscritto da entrambe le parti datati entro il 29 dicembre 2023. Tale “accordo vincolante”, assieme all’attestazione del versamento di un acconto (es. ricevuta del bonifico parlante per la quota di acconto dei lavori), consentirà ancora di accedere al bonus 75% anche per interventi inerenti a serramenti e/o automazione degli impianti che non hanno richiesto la presentazione di un titolo abilitativo”.

Anfit: decisione scellerata

In merito all’esclusione di serramenti ed infissi dal Bonus 75%, l’Associazione Nazionale per la Tutela della Finestra Made in Italy (Anfit), nella persona del suo Presidente Marco Rossi, “si è immediatamente attivata per segnalare a ministri, deputati e senatori la pericolosità di quella che viene definita una decisione scellerata.

Chiare ed evidenti le motivazioni a sostegno dell’inclusione del comparto: il Made in Italy merita tutela. Dopo le ingiustificate eliminazioni di sconto in fattura e cessione del credito dall’Ecobonus 50%, un’ulteriore, immotivata stangata che rischia di mettere in serio pericolo la stabilità economica di un intero settore. In ballo posti di lavoro e investimenti di un universo artigianale fatto di qualità, controllo e non da ultimo contributi interamente pagati allo Stato italiano, a differenza di quanto sarà se ci si vedrà costretti a cedere il passo alle produzioni estere”, dichiara Anfit.

Così il Presidente Rossi: “(il decreto) stravolge la pianificazione produttiva e finanziaria del primo semestre del 2024. Tantissime aziende si sono ampliate e hanno fatto investimenti che ora devono ammortizzare e ripagare. Oggi si trovano ad operare senza un contributo importante che sicuramente avrebbe aiutato a raggiungere i budget prefissati per far quadrare i conti”.

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