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Bonus edilizi parrocchie ed enti religiosi: come procedere?

La possibilità di incenjtivare interventi di sostituzione serramenti presso parrocchie ed enti religiosi dipende da vari aspetti: analizziamoli!

I clienti che chiedono serramenti possono essere tra i più variegati: dal privato per il proprio appartamento, al commerciante per il proprio negozio, alla signora mia per la propria villetta, al titolare di uno studio tecnico per ammodernare il proprio ambiente di lavoro. Queste sono le casistiche più comuni, per le quali è sempre necessario verificare il diritto alla detrazione da parte del richiedente e la conformità della categoria catastale con quella richiesta dalla legislazione vigente in relazione ai diversi incentivi.

Esistono però casistiche più articolate, che presentano vere e proprie legislazioni dedicate.

Distinguendo tra Ecobonus, Bonus Ristrutturazione e Superbonus110%, vediamo il caso specifico delle parrocchie e degli enti ecclesiastici/religiosi.

Superbonus110%

L’incentivo introdotto nel 2020 dal Governo Conte II non è applicabile agli stabili che ospitano diocesi, parrocchie ed enti ecclesiastici, in quanto tali realtà non rientrano tra i beneficiari stabiliti in relazione a questo strumento. Fa eccezione il caso delle canoniche (previa verifica dell’idoneità della categoria catastale), per le quali una specifica sentenza dell’Agenzia delle Entrate (910-301/2021 Agenzia Marche) ha confermato l’applicabilità dell’incentivo e la possibilità di fruirne attraverso tutte le possibili modalità.

BonusRistrutturazione

Il più datato tra i bonus edilizi non è utilizzabile in relazione a parrocchie e enti religiosi/ecclesiastici in quanto tale strumento, oltre a essere applicabile solo in relazione a unità immobiliari residenziali, è rivolto solo alle persone fisiche soggette a IRPEF. Utile riferimento in materia è dato dalla Risposta 14/2021 dell’Agenzia delle Entrate (clicca qui).

Ecobonus

L’incentivo per efficientamento energetico può essere applicato in relazione a parrocchie o enti religiosi e questi ultimi possono fruirne sia sotto forma di detrazione decennale, sia ricorrendo alle modalità introdotte e disciplinate dall’articolo 121 del Decreto Rilancio, ossia tramite cessione del credito o sconto in fattura. Anche questa fattispecie è trattata nel testo della Risposta 14/2021 dell’Agenzia delle Entrate.

 

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