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Case Green, dal Governo nessuna azione per il recepimento della Direttiva

Consumatori, professionisti e imprese: ‘il Governo abdica alla sfida della riqualificazione energetica degli edifici’

 

Case Green, Governo fermo sul recepimento
 

25/07/2025 – Non è passata inosservata l’assenza, nel disegno di legge di delegazione europea 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri del 22 luglio scorso, di un esplicito riferimento alla Direttiva Case Green sulla prestazione energetica degli edifici.
 
La Direttiva Case Green (Direttiva 2024/1275/UE – EPBD IV) deve essere recepita dall’Italia entro maggio 2026 ma già entro la fine del 2025 i Paesi membri devono presentare a Bruxelles il proprio piano nazionale per l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare.
 
“Il Governo abdica alla sfida della riqualificazione energetica degli edifici” – denunciano le associazioni che aderiscono al tavolo interassociativo ‘Un Patrimonio da Salvare’*, esprimendo profondo sconcerto e forte preoccupazione per la mancata inclusione del recepimento della Direttiva Case Green nel ddl di Delegazione europea 2025.
 
Le associazioni ricordano che l’Italia è obbligata a recepire tale Direttiva entro maggio 2026: “eppure ad oggi mancano iniziative normative o programmatiche avviate in tal senso. Tale omissione costituisce una grave opportunità mancata, compromettendo una politica industriale ed economica strategica e coerente con gli obiettivi energetici e ambientali nazionali”.
 
Questa assenza – aggiungono – è particolarmente preoccupante in quanto contrasta esplicitamente con gli impegni assunti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nel suo atto di indirizzo politico 2024-2026, che prevedeva chiaramente il recepimento della direttiva EPBD IV.
 
Le conseguenze della mancanza di un indirizzo chiaro risultano già evidenti: il settore della riqualificazione energetica sta subendo un forte rallentamento, con volumi di interventi ormai insignificanti rispetto agli obiettivi prefissati. Questa situazione impatta negativamente sul sistema economico e sociale, considerando che la filiera edilizia rappresenta un contributo rilevante al PIL, all’occupazione e all’innovazione.

Case Green, Governo fermo sul recepimento

Senza un immediato intervento, i rischi concreti che le associazioni paventano sono:

  • un ulteriore indebolimento del settore della riqualificazione energetica e una drastica riduzione degli interventi;
  • la persistenza della povertà energetica per milioni di famiglie;
  • la perdita delle competenze e specializzazioni acquisite nel tempo;
  • la compromissione della sicurezza e autonomia energetica nazionale;
  • potenziali nuove procedure di infrazione da parte dell’UE, con conseguenze negative per la credibilità nazionale.

La scelta di escludere la direttiva EPBD IV dal disegno di legge, secondo le associazioni – configura una chiara volontà politica di marginalizzare la transizione energetica degli edifici nella strategia energetica nazionale.
 
Pur riconoscendo l’intenzione del Governo di utilizzare parte del Fondo Sociale per il Clima per attuare la direttiva, tale misura non può sostituire un quadro normativo e programmatico organico.
 
Il Tavolo interassociativo rivolge quindi un appello urgente alla Presidenza del Consiglio e ai Ministri Calderone, Foti, Giorgetti, Pichetto Fratin, Salvini e Urso affinché:

  • venga inserito immediatamente il recepimento della direttiva EPBD IV nella legge di Delegazione europea;
  • sia definito un calendario operativo preciso per garantire il pieno recepimento entro maggio 2026.

 
Un intervento tempestivo – concludono – rappresenta una responsabilità essenziale per tutelare le famiglie, sostenere il sistema produttivo nazionale e rispettare gli impegni europei. Il Tavolo ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni nella definizione di strategie efficaci e coerenti con gli obiettivi ambientali ed energetici del Paese.

‘Un Patrimonio da Salvare’ è un’iniziativa che mira a promuovere la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio italiano. Il progetto, sostenuto da 30 realtà tra consumatori e filiera dell’edilizia, propone un piano per rigenerare le case, risparmiare energia e tutelare l’ambiente.
Ne fanno parte: AEM – Associazione Energy Managers, AiCARR, AIPE, Altroconsumo, ANACI Milano, Anfit, ANING – Associazione Nazionale Ingegneri,  Anit, ANPE – Associazione Poliuretano Espanso rigido, ARSE, Assocond CO.NA.FI,  Assovernici, Gruppo pitture e vernici Federchimica-Avisa, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Cortexa – Eccellenza nel Sistema a Cappotto, Energiesprong Italia, Federcomated, Federazione Filiera Legno, F.I.V.R.A., ISI Ingegneria Sismica Italiana, Legambiente, Kyoto Club, Rete Professioni Tecniche, Renovate Italy, Rete Irene, SBA -Smart Buildings Alliance for Smart Cities ETS.

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