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Highlights attualità. Con il DL 212/2023 si volta pagina

 

Il DL 212/2023 ha sconvolto il comparto serramenti e costruzioni ma anche alcune novità contenute nella Legge di Bilancio non sono piaciute molto. E mentre le associazioni si attivano per limitare i danni, le aziende guardano con interesse ai fondi PNRR, alla direttiva EPBD e al Piano Casa

Dal 1° gennaio 2024 si è aperto un nuovo capitolo, con il DL 212/2023 cambiano sgravi e agevolazioni. Il Superbonus, un volano per il settore delle costruzioni e per l’intera economia, è stato ridimensionato al 70% (al 65% nel 2025), senza cessione del credito e riservato esclusivamente ai condomìni. Esclusa, inoltre, la sostituzione degli infissi dal Bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche, concesso nel 2022 e 2023.

I numeri dei Bonus

Diamo qualche dato per poter comprendere meglio il punto di vista degli attori del comparto edilizio, che di fronte alla manovra hanno da subito evidenziato problematiche e proposto soluzioni, ritenendo penalizzante anche la sanatoria prevista per i lavori non finiti. Dal report mensile di Enea sull’utilizzo dell’incentivo a livello nazionale, aggiornato a fine 2023, emerge che gli investimenti complessivi ammessi a detrazione per il Superbonus hanno superato gli oltre 100 miliardi.

Al 31 dicembre 2023 sono stati avviati 461.433 cantieri sul Superbonus 110% per un totale di investimenti ammessi a detrazione paria 102,68 miliardi di euro, e ha riguardato 461.433 edifici (la maggior parte condomìni con 35,2 miliardi di detrazioni ammesse). La Lombardia guida la classifica del maggior numero di richieste di Superbonus con 73.195 domande per 17,485 miliardi di euro ammessi a detrazione. Il report Enea certifica che la media nazionale dell’avanzamento delle opere avviate è dell’84,9%, resta quindi circa il 15% di lavori ancora da realizzare nei condomìni, pari a circa 9,7 miliardi di euro.

Al momento non si conoscono invece a quanto ammontano i bonus edilizi non utilizzabili.

Quali Bonus ad oggi dopo il DL 212/2023

Chi si accinge ad avviare i lavori di ristrutturazione dovrà considerare diverse variabili, con un mix giusto di interventi. Ricordiamo che per gli infissi e i serramenti resta la detrazione fiscale (50% utilizzabile sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2024) prevista dal Bonus ristrutturazioni edilizie e dall’Ecobonus. Fino a tutto il 2025 il Superbonus ricostruzione 110% è prorogato per gli enti del Terzo settore e resta conservato il diritto a cumularlo con il Sismabonus, a determinate condizioni.

Nuova ritenuta

Un’altra novità con la quale bisognerà fare i conti è contenuta nella Legge di Bilancio 2024: da marzo la ritenuta che banche e poste trattengono sui bonifici (effettuati dal cliente all’impresa), inerenti ai lavori di ristrutturazione edilizia che beneficiano di agevolazioni, passerà dall’8 all’11% togliendo ulteriore liquidità alle imprese.

Si apre quindi una fase complicata, con il rischio di blocchi e contenziosi fra aziende e committenti, per mancata esecuzione dei lavori, ritardi nella consegna delle opere oppure al blocco dei cantieri.

Associazioni in subbuglio

Le associazioni di tutta la filiera edilizia sollecitano una chiusura ordinata della stagione del Superbonus.

Federcepicostruzioni ha proposto al Governo una “exit strategy”, puntando sulle partecipate dello Stato affinché siano queste a rilevare i crediti delle imprese, tempestivamente e a condizioni meno onerose.

Unicmi e Anfit chiedono di reintegrare la sostituzione dei serramenti nel bonus 75% barriere per contenere costi senza danni economici.

Il futuro del Superbonus

In questi giorni, in Commissione Finanze sono iniziate le audizioni informali nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del Decreto Superbonus, dove la presidente dell’Ance Federica Brancaccio torna a proporre due soluzioni. Da un lato la proroga del Superbonus (al 110% o al 90%, a seconda delle situazioni) per le spese sostenute fino al 29 febbraio, per i cantieri che a fine 2023 avevano un avanzamento pari almeno al 60%. Dall’altro, un Sal (Stato avanzamento lavori) straordinario, sempre al 29 febbraio 2024, per ovviare al fatto che a fine 2023 l’avanzamento lavori può non avere raggiunto le percentuali minime previste dalla legge.

Fondi PNNR

Alcune realtà stanno nel frattempo lavorando per affrontare il nuovo scenario, come Cna Costruzioni Toscana che invita le imprese a consorziarsi in modo da raggiungere una massa critica e la forza per poter affrontare gli appalti pubblici e sfruttare tutte le opportunità offerte dal PNRR, che per tutto il 2024 prevede 113 obiettivi, per un valore di 28,8 miliardi di euro.

Direttiva case green

Un nuovo traino per il settore degli infissi potrebbe arrivare anche dalla direttiva sulle case greenIl 15 gennaio la Commissione Itre del Parlamento europeo ha approvato la bozza di accordo sulla EPBD, che mira ad azzerare le emissioni del parco immobiliare entro il 2050. Un altro via libera, prima di quello (decisivo) della Plenaria del Parlamento europeo. Rispetto alle prime versioni si fa riferimento al consumo medio di energia, e non più alla classe energetica degli edifici. Non cambieranno inoltre gli attestati di prestazioni energetica che, in base a una prima proposta, avrebbero dovuto essere uniformati a livello europeo.

Piano Casa

Sviluppi anche sul fronte del Piano Casa nazionale. In questa settimana presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) si è riunito il secondo tavolo dove sono state presentate le linee guida per riordinare e semplificare la normativa e definire i modelli sperimentali di edilizia residenziale pubblica, definendo i prossimi tavoli di lavoro.

Anche le auto fanno la loro parte

Nel segno della lotta al cambiamento climatico tornano gli incentivi statali per comprare auto nuove, che dovrebbero partire da fine febbraio. Il Governo ha stanziato 570 milioni di euro che si trasformeranno in bonus e saranno ripartiti secondo differenti fasce, che varieranno in base alle emissioni di CO2 del modello di auto scelto e dalle condizioni economiche dell’acquirente. Gli incentivi più alti riguarderanno le auto elettriche (fino a 13.750 euro di sconto), al fine di orientare la transizione del parco circolante verso soluzioni più sostenibili.

 

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