fbpx

Impatto del Superbonus110% sui conti pubblici: uno studio interessante

Riassunti dei contenuti dello studio pubblicato da Luiss Business School e OpenEconomics sull’impatto macroeconomico del Superbonus110%.

Edilizia e detrazioni fiscali vanno a braccetto ormai da tempo, ma questo legame è diventato ancora più forte in seguito all’emanazione della Legge 77/2020 di conversione del DL 34/2020, e in particolare degli articoli 119 e 121 (clicca qui per scaricarli), attraverso cui è stato introdotto il Superbonus110%.

Fin dalle prime misure in tal senso, lo scopo del Legislatore è sempre stato quello di creare un impatto positivo per il sistema Paese, tenendo conto nella valutazione complessiva degli effetti delle detrazioni in relazione a PIL generato, gettito fiscale, risparmio energetico, crescita del valore degli immobili etc.

È quindi noto che la bontà di una misura di incentivazione non si può determinare solo in relazioni ai costi iniziali per lo Stato, ma anche in relazione a tutti questi aspetti.

Tale ragionamento è più che mai valido in relazione al Superbonus110%, che rappresenta la misura di detrazione più imponente mai messa in campo in questo settore. A riguardo è molto interessante riportare quanto indicato da Luiss Business School e OpenEconomics in uno studio apposito sull’impatto macroeconomico del provvedimento.

L’analisi è stata svolta distinguendo tra il periodo di vigenza della misura (2020-2022) e gli 8 anni successivi. In relazione al primo periodo si stima che il Superbonus 110% generi un aumento della spesa per edilizia abitativa di 8,75 miliardi di euro che, a sua volta, darebbe luogo ad un incremento di valore aggiunto per il Paese pari a 16,4 miliardi di euro, cui si sommerebbe anche l’emersione di quasi 2 miliardi da lavoro nero.

Negli 8 anni successivi, invece, si assisterebbe ad un aumento di quasi 14 miliardi di euro, cui si sommerebbe l’emersione di ulteriori 1,35 miliardi di euro da lavoro sommerso.

Combinando tutte queste considerazioni, la conclusione dello studio, poste le ovvie incertezze che ne condizionano i risultati ed il rispetto di alcune specifiche ipotesi di partenza, è la seguente: “Nel decennio, l’impatto netto attualizzato del provvedimento sul disavanzo pubblico sarebbe negativo per 811 milioni di euro, come risultato di un’espansione del gettito di 3,94 miliardi nel periodo di vigenza delle detrazioni, grazie alle maggiori entrate generate dalla crescita del valore aggiunto, seguita da una contrazione netta di 4,75 miliardi negli 8 anni successivi, dovuta a un maggiore gettito di 3,58, da un lato, e una riduzione di entrate per effetto delle detrazioni fiscali di 8,33, dall’altro.”

Seguici su

 

QUALITY
ANFIT
LABEL
ENERGETICO
POLIZZA
ASSICURATIVA