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Ecobonus 2018. Finco sulla bozza decreto ammazzadetrazioni.

La bozza del decreto ammazzadetrazioni fa discutere ancora.

interviene Finco, la Federazione delle Industrie per le Costruzioni, con una nota sull’ipotesi di decreto efficienza energetica.

La bozza del decreto ammazzadetrazioni fa discutere ancora molto. Però qualche cosa sembra muoversi finalmente a livello di incontri con i ministeri al fine di tamponare le gravissime conseguenze per il settore serramenti in particolare se la bozza si trasformasse in decreto. Conseguenze per i clienti finali e conseguenze occupazionali. Qui interviene Finco, la Federazione delle Industrie per le Costruzioni, con una nota sull’ipotesi di decreto Ecobonus.

E’ pacificamente riconosciuto che gli incentivi volti alla detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica (Ecobonus) hanno costituito nell’ultima decade il principale fattore anticongiunturale in un quadro che dal 2008 al 2016 è stato caratterizzato da una contrazione del mercato stimabile attorno al 40%.

Le stesse stanno accompagnando la piccola ripresa iniziata nel 2017. Sono i “milioni di piccoli cantieri” che contribuiscono a tenerci a galla.

Tuttavia ipotesi che stanno circolando lasciano presupporre – nell’ambito del Decreto concertato tra Mise, Mit e Mattm – regole molto penalizzanti per i serramenti (peraltro già retrocessi, come le schermature solari, al 50% dal 65% dei precedenti anni) introducendo fattori dirigistici (prezzo massimo per unità finestra) che premierebbero produzioni “low cost” importate dall’estero con una distorsione del mercato a scapito di tutti, innanzitutto del consumatore (sarà bene ricordare in proposito che la marcatura CE è sinonimo di conformità non di qualità). Questa impostazione è stata stigmatizzata dalle Associazioni facenti parte di Finco interessate al comparto dell’efficienza energetica (tra cui Unicmi, Anfit, Assites, Acmi, AssoFrigoristi, Caseitaly, ed altre) attraverso dossier veicolati ai tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico (e di Enea).

Auspichiamo fortemente che venga corretta un’impostazione delle detrazioni che premierebbe esclusivamente i competitors delle PMI italiane e richiediamo, viceversa, che vengano confermate le detrazioni anche per i prossimi anni, introducendo regole anche più rigorose, ma incentrate sulla qualità (sicurezza, durabilità, posa in opera qualificata e garantita) e non certo sul prezzo.

La Finco rimane a disposizione per un pronto e diretto coinvolgimento quale principale soggetto associativo interessato in termini di produzione dei componenti oggetto di detrazione.

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