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Sconto alternativo all’ecobonus, inizia il confronto per la modifica

Sconto al posto dell’ecobonus, il confronto

Giovedì scorso, durante la prima riunione, il Capo della Segreteria tecnica del Ministro, Daniel De Vito, ha esordito affermando che la misura dello sconto in fattura non è stata adeguatamente ponderata. Pur partendo da un’idea positiva, non sono state considerate infatti tutte le possibili ricadute sul mondo delle PMI. “Se questa riunione fosse stata fatta un anno fa – ha continuato – avremmo evitato problemi”.
Sconto immediato in fattura alternativo all’ecobonus, le richieste

All’incontro sono intervenute le associazioni Anfit, Assites, Casartigiani, CNA, Confcommercio, Confartigianato, FederlegnoArredo, Finco e Unicmi, che hanno chiesto la totale abrogazione dell’articolo 10 del Decreto Crescita che, lo ricordiamo, ha introdotto la misura per invogliare i privati a realizzare interventi di efficientamento energetico.

Confindustria ha riferito di avere al suo interno posizioni contrastanti, tra iscritti favorevoli ed altri contrari allo sconto immediato. De Vito ha esortato i rappresentanti delle associazioni a formulare proposte alternative per migliorare e modificare il meccanismo.

Ciò che emerge dalla prima riunione del tavolo è che il mondo imprenditoriale è spaccato tra nettamente contrari e nettamente favorevoli allo sconto immediato. Non ci sono molte posizioni intermedie e non sono state ancora formulare proposte alternative.
Sconto alternativo all’ecobonus, PMI contrarie da subito

Il meccanismo dello sconto alternativo all’ecobonus, pensato per favorire i privati che non dispongono delle risorse necessarie per la realizzazione dei lavori, non è mai piaciuto alle imprese, soprattutto a quelle di piccole dimensioni, che in Italia sono la stragrande maggioranza.

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L’impresa che realizza l’intervento incentivabile con l’ecobonus, può praticare uno sconto immediato, pari alla detrazione fiscale. L’impresa può poi utilizzare il credito corrispondente alla detrazione in compensazione o cederlo ai suoi fornitori, ma non alle banche.

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Le PMI hanno da subito evidenziato che lo sconto immediato in fattura può essere praticato solo a fronte di sforzi enormi, che le metterebbero in una posizione di svantaggio rispetto ai grandi gruppi imprenditoriali.

Per questi motivi, sono state avviate una serie di iniziative di protesta. Alcuni operatori si sono interrogati sulla conformità della misura alle norme fiscali. Il malcontento è stato recepito dal mondo politico. Sono stati presentati infatti dei disegni di legge per la modifica del Decreto Crescita.

Il tavolo dovrebbe pervenire ad una soluzione a breve. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, nei giorni scorsi ha infatti annunciato che lo sconto immediato in fattura alternativo all’ecobonus sarà modificato con la legge di bilancio per il 2020.

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