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Superbonus ed ecobonus: l’incertezza servita a Tavola (rotonda)

 

20 settembre 2020

Il provvedimento suscita l’interesse degli operatori dell’edilizia e del serramento ma viene giudicato complesso e incompleto. La complicazione e l’incertezza si riverberano anche sul più tradizionale ecobonus per serramenti e schermi. Una situazione in chiaroscuro, alternanza di luci e ombre

Focus su superbonus ed ecobonus al Serramentour di Padova con una riflessione pubblica in tono chiaroscuro, alternanza di luci e di ombre, al seguito della relazione dell’ing. Domenico Prisinzano di Enea e soprattutto del fuoco di fila delle risposte alle domande dei lettori inoltrate per il tramite della redazione. Ad aggiungere disagio a disagio ci pensa l’amministrazione statale che non riesce a pubblicare in Gazzetta Ufficiale due Decreti fondamentali: l’Asseverazioni e il Requisiti Ecobonus. Questo a due mesi dall’approvazione del Decreto Rilancio contenente gli articoli 119 e 121 che introducono il Superbonus ma che impattano anche sull’ecobonus tradizionale.

Attori della riflessione pubblica, cui hanno contribuito anche i partecipanti, sono stati un ingegnere, un avvocato, un esperto di gestione e marketing, il direttore vendite di un produttore di schermature solari, il direttore commerciale di un produttore di profili per finestre in pvc e un produttore di serramenti che è anche vicepresidente di Anfit. In chiaro: l’ing. Giovanni Tisi, l’avv. Annalisa Callarelli, Guido Alberti di Sistema Finestra, Alessandro Brignach di Gealan e Franco Napoletano di Mottura Tende e Marco Rossi di Risposta Serramenti.

La Tavola rotonda, moderata da chi scrive, ha avuto luogo dopo il video intervento di Enea, in totale 18 minuti e mezzo di ping-pong, in cui sono stati scandagliati argomenti come l’Allegato I del Decreto Requisiti Ecobonus, i tempi di attivazione del portale Enea con le nuove regole, i massimali dei prezzi per i serramenti, le trasmittanze termiche dei serramenti, l’installazione di chiusure oscuranti e schermature solari, la posa in opera e i massimali di costo, le opere complementari ammissibili, i cassonetti per tapparelle, le zanzariere, le pergole. Se il tempo non fosse stato un tiranno per entrambi, avremmo potuto continuare per ore.

La platea ha apprezzato l’intervento di Prisinzano che ha risposto per quanto poteva rispondere visto il prossimo arrivo di FAQ esplicative da parte del Ministero dello Sviluppo economico. La tensione in sala è palpabile. La posta in gioco è elevata e vale almeno il 5% dei 70 miliardi che solo nel Veneto il Superbonus potrebbe smuovere.

Superbonus ed ecobonus: che confusione!

Rompe il ghiaccio l’ing. Giovanni Tisi, esperto di marcatura CE su serramenti e schermi oscuranti, che nell’ultimo anno e mezzo si è necessariamente “trasformato” in consulente finanziario e fiscale per il settore: “I 18 minuti della sessione di domande e risposte dell’ing. Prisinzano di Enea valgono una giornata. Da un lato qualche risposta l’abbiamo avuta. Bene. Dall’altro si comprende che tutta la vicenda del superbonus e dell’ecobonus sa diventando talmente ingarbugliata da divenire ingestibile. Faccio un esempio. La Tabella 1 dell’Allegato B del Decreto Requisiti Ecobonus elenca 37 possibili casi di applicazione dell’ecobonus nelle sue varie forme. Gli operatori dell’edilizia, i consulenti come me, e i progettisti non ci capiscono più un accidente. Come possiamo pretendere che lo capiscano i clienti? E le banche e le finanziarie, come faranno a capirci dentro? Dobbiamo chiedere che si smetta di creare nuovi incentivi e che le leggi rimangano ferme un attimo. Con il nostro sistema legislativo e fiscale ci si mette mediamente tre anni a comprendere che cosa occorre fare per stare in regola. Faccio un esempio che tutti comprendono. L’Iva sui beni significativi non l’abbiamo ancora capita. Un altro esempio? Era appena stato varato il bonus facciate 90%, che non sappiamo ancora far funzionare bene. Non passano sei mesi ed ecco che nasce il Superbonus 110%. Tutti discutiamo ma i lavori non si muovono. Dobbiamo semplificare”.

Cogliere le opportunità

Guido Alberti di Sistema Finestra: “Dall’esposizione dell’ing. Prisinzano, certamente apprezzabile, emerge potente il pensiero raffinato ma contorto dei nostri legislatori o meglio del nostro sistema legislativo. Il che ci fa arrabbiare ma purtroppo non ci possiamo fare molto. Siamo in Italia dove tutto è molto faticoso per gli operatori economici e per i cittadini. Però occorre guardare avanti.

E, allora, dobbiamo vedere che siamo di fronte a una opportunità importante per il mondo edile e per la serramentistica. Magari fra sei mesi o un anno tutto decade e si rivela un flop. Però almeno ci abbiamo provato. Fa parte del rischio di impresa. Chi parte prima potrebbe averne un beneficio maggiore. Dalle parole dell’esponente di Enea abbiamo tutti colto una cosa nuovissima: la possibilità di avvalerci, nel caso in cui si sia necessità, dell’opera di un asseveratore quando siamo di fronte a opere speciali che non rientrano nei massimali di costo della Tabella 1 dell’Allegato I. Quindi, dimentichiamo per un attimo quello che manca, e concentriamoci su quello che abbiamo e strutturiamoci in modo da poter sfruttare questa opportunità nel migliore dei modi possibili”.

 

Un bel connubio

Franco Napolitano, Mottura Tende: “La mia riflessione è sulla risposta dell’ing. Prisinzano sulle zanzariere e sulle pergole (in sintesi: prudenza, molta prudenza nell’inserirle tra le voci detraibili per l’ecobonus, ndr). Anche a me riesce difficile immaginare una zanzariera quale strumento di protezione solare la cui spesa sarebbe detraibile fiscalmente.

Lo stesso mi capita per le pergole quando la legge è piuttosto precisa al riguardo parlando di sistemi di schermatura solare adiacenti al vetro del serramento. È fondamentale il connubio tra serramenti e sistemi di protezione solare: sappiamo che si possono portare in detrazione se uniti insieme. È decisamente un bel connubio non solo dal punto di vista fiscale ma anche da quello del business”.

 

Inaccettabile che i regolamenti siano sempre “in progress”

Marco Rossi, vicepresidente Anfit e titolare di Risposta Serramenti: “Concordo con l’ing. Tisi. Le aziende non possono attendere mesi e mesi per avere una risposta dall’amministrazione. Le strategie aziendali non possono basarsi sul nulla cosmico. Oggi ci troviamo di fronte un mercato molto sollecitato dalla promozione del Superbonus e spesso abbiamo di fronte dei clienti finali disinformati che sperano ancora nel tutto gratis. Di fatto, il mercato è ancora bloccato. A me come imprenditore dà fastidio dover correre oggi a destra e a sinistra, fare tanti sopralluoghi, tanti preventivi e non poter dare risposte certe. E questo dura dalla fine del periodo di confinamento. Qui non stiamo creando lavoro ma buchi finanziari. Oggi stiamo sprecando tempo ed energie senza raccogliere niente. Domani, forse, raccoglieremo qualcosa. L’amministrazione e i ministeri dovrebbero essere molto più solleciti nelle risposte di cui c’è grande necessità. Meglio un “no” ma che sia certo. Più semplice sarebbe stato aumentare di qualche punto percentuale le detrazioni già esistenti senza complicare la vita di tutti con delle nuove regole che pochi conoscono e capiscono. Adesso siamo da quattro mesi a studiare il Superbonus e ci stiamo perdendo le notti. Purtroppo più vai avanti e capisci che i regolamenti sono sempre “work in progress”. Il che è inaccettabile.

Ci vuole sempre un minimo di contratto…

L’avv. Annalisa Callarelli, avvocato di Anfit, diventata anche giocoforza esperta di cessione del credito e sconto in fattura studiando giorno e notte i contratti di Banca Intesa, Enel x e Deloitte, così attacca: “Premessa: la storica confusione del legislatore italiano ha fatto sì che nel solo Comune di Roma ci siano tanti avvocati quanti in Inghilterra. Ho sentito qui parlare di contratti con clienti, con la banca, tra le imprese. Anzitutto un consiglio: diffidare degli avvocati che vi dicono che sanno tutto in merito di superbonus ed ecobonus, cessione del credito e sconto in fattura. Le cose sono più semplici di come qualcuno ve le fa apparire e che cerca di apportare dei nuovi strumenti giuridici. Provo a fare un po’ di chiarezza. Iniziamo dal cliente finale: a prescindere anche dal superbonus e dall’ecobonus, ci vuole sempre un minimo di contratto per la fornitura dei serramenti e che disciplini i rapporti tra le parti.

E’ ovvio che quando il cliente opta per la cessione del credito o per lo sconto in fattura, anche questo passaggio andrà disciplinato nel contratto o con un’appendice al contratto in cui si dà atto che il credito di imposta generato da quel determinato lavoro costituisce oggetto di cessione facendo riferimento alla normativa in merito. Questa è la base minima indispensabile. Da qui si possono aggiungere aspetti ulteriori: ad esempio relativi alla responsabilità delle parti. Che fare di fronte a un possibile intervento che genera un credito di imposta e non garantisce l’effettivo incasso? Occorre a mio avviso disciplinare il caso in cui il credito di imposta non dovesse maturare. Altro caso in cui serve un contratto è quello della rete di imprese, ATI o rete virtuale di imprese. Si tratta un accordo di imprese in cui una azienda, di solito quella che ha la parte più cospicua dei lavori, diventa capogruppo e rappresenta tutti i soci della rete nei confronti delle banche e della committenza. Anche nel caso dell’ATI non è indispensabile andare da un notaio. Tra gli aspetti da disciplinare sono necessariamente i rapporti tra le imprese dell’ATI o della rete, per regolare i pagamenti, le garanzie. Se volessimo, si possono consolidare le relazioni tra le imprese con formule più stabili quali il contratto di rete o il consorzio per portare avanti queste iniziative.

E’ cambiato il modo di vendere i serramenti

Alessandro Brignach, direttore commerciale di Gealan, diventato pure lui negli ultimi 4 mesi esperto di cessione del credito giocoforza visto che l’azienda ha stretto un accordo Enel X e Deloitte per la cessione del credito ecobonus, porta la sua esperienza di cliente finale, abitante in un condominio che vorrebbe utilizzare il Superbonus. “Dovevamo iniziare a giorni i lavori sotto il Superbonus. Vista la poca chiarezza delle leggi, si è deciso di rinviare i lavori all’anno prossimo in attesa di chiarimenti. Ma non solo. Oggi si è aggiunto un piccolo problema: i ponteggi in questo momento sono tutti occupati per i lavori da bonus facciate che scade a fine anno. Non vorrei sembrare negativo. Anzi. Il provvedimento può rappresentare un bello stimolo per l’edilizia al punto che i politici già parlano di prorogare il Superbonus fino al 2024 aumentando gli stanziamenti da 14 a 34 miliardi di euro.

La cessione del credito e lo sconto in fattura però ci impongono un’altra riflessione di fondo. Di fatto che cosa sta succedendo per noi e per i nostri clienti? Che è cambiato il modo di vendere. Non si parla più solo di prodotti, di Uw, Uf, di vetri ecc. Occorre avere anche delle altre competenze: commerciali, finanziarie, fiscali. Ed è un’evidenza davanti agli occhi di tutti che una gran parte degli operatori oggi non è pronta ad affrontare il nuovo scenario che si pone davanti e che è un vero ginepraio. La vendita del serramento è cambiata. E occorre prepararsi ad affrontare con competenza clienti sempre più informati e disinformati.

 

E i prezzari per il Superbonus?

Così si chiudeva la Tavola rotonda che ha avuto un ‘appendice di domande e risposte con il pubblico presente. Così alla domanda di un partecipante sui livelli dei prezzi dei serramenti presenti nei prezzari regionali o del prezzario DEI della Tipografia del Genio Civile che sono i due riferimenti per le opere da Superbonus, Marco Rossi di Anfit ha segnalato: “Il problema esiste. Ci sono prezziari con livelli inadeguati. Per noi però è impossibile intervenire a livello regionale essendovi 19 regioni e due province autonome. Invece, siamo intervenuti sulla Direzione del DEI per ottenere la modifica dei prezzi dei serramenti in pvc che sono a livelli non accettabili, e comunque non adeguati ai livelli di mercato. Abbiamo raccolto tra i soci i dati dei diversi tipi di serramenti e li abbiamo inoltrati perché vengano possibilmente pubblicati nella prossima edizione che uscirà a breve, in ottobre”.

Superbonus ed ecobonus verranno dissezionati anche nelle prossime tappe del Serramentour. Dopo Padova l’evento compatto di formazione e aggiornamento professionale organizzato da Made Expo e Nuova Finestra di DBInformation prosegue con le tappe di Riccione, 23 settembre, e di Roma, 7 ottobre. Clicca qui per il programma e l’iscrizione. Ingresso gratuito previa prenotazione.

Il Serramentour d’autunno nelle edizioni di Padova, Riccione e Roma si avvale della partecipazione straordinaria di Enea, Guardia di Finanza/SIAC, e delle Associazioni ACMI, Anfit, CNA Produzione, Confartigianato e PVC Forum.

a cura di Ennio Braicovich

 

 

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