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Stop sconto in fattura. Le reazioni delle varie Associazioni

Che ne pensano le Associazioni dello stop allo sconto in fattura che è stato la notizia di ieri? Ecco qualche reazione delle associazioni di riferimento che riportiamo in ordine di arrivo sui tavoli della redazione. Non tutte si sono espresse. Qualcuna ha preferito tacere di fronte al cambiamento di scenario rappresentato dalla presa di posizione della Commissione Bilancio che disponeva l’abrogazione dell’articolo 10 del Decreto Crescita e quindi dello sconto in fattura dell’ecobonus. Doveroso segnalare l’eccessivo trionfalismo di qualcuno che pensa d’aver giocato la partita da solo e la troppa esultanza di chi ritiene che la partita sia già stata vinta.

Prima ad arrivare è stata la presa di posizione di Confartigianato che probabilmente aveva saputo in anticipo del successo dell’emendamento Toffanin e già nel cuore della notte aveva comunicato “l’abrogazione dello sconto in fattura”. Preso da entusiasmo il presidente Merletti si è spinto a lodare il “Parlamento” allargandosi un po’ troppo e affermando: ““Il Parlamento ha compreso le ragioni di Confartigianato e la necessità di ristabilire nel mercato corrette condizioni di concorrenza che non penalizzino gli artigiani e le piccole imprese… L’abrogazione dello sconto in fattura consentirà di restituire equilibrio ed efficacia ad un sistema di incentivi che rappresenta un valido strumento per la riqualificazione energetica e la sostenibilità del patrimonio immobiliare e per il rilancio del settore costruzioni”.
Giustissima la denuncia: “Secondo Confartigianato, con l’applicazione dello sconto in fattura in 5 anni le piccole imprese del ‘sistema casa’ (costruzioni, installazione impianti, serramenti) registreranno riduzioni dal 37% al 58% del fatturato sul segmento interessato dalle detrazioni fiscali per riqualificazione energetica”. Dati confermati in piccolo e nel breve da tanti operatori.

In prima mattinata si esprimeva Anfit, l’associazione per la tutela della Finestra made in Italy secondo cui la pronuncia della Commissione Bilancio del Senato: “accoglie in pieno le richieste di ANFIT e delle altre associazioni di settore ed è fonte di grande soddisfazione”. Ma prudentemente ammonisce anche: “Non bisogna però abbassare la guardia: l’eliminazione dello sconto in fattura sarà effettiva solo dopo altri due passaggi, quali la conferma di questa indicazione anche da parte della Camera e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge di Bilancio.”

A mezza mattinata arriva la nota di FederlegnoArredo all’insegna di “sconto in fattura, FederlegnoArredo vince importante battaglia per eliminare una misura dannosa” con il presidente Emanuele Orsini che esprimeva l’orgoglio per “questo grande risultato”. La nota si spinge ad affermare che: ”La Commissione Bilancio del Senato ha infatti abrogato i commi dell’articolo 10 del Decreto Crescita che prevedevano lo sconto immediato in fattura per gli interventi relativi alla riqualificazione energetica. Nello specifico non sarà più possibile il meccanismo con il quale si poteva cedere il proprio sconto fiscale ai fornitori che avrebbero poi scalato l’importo della detrazione direttamente sulla somma da pagare per i lavori”.

“Immensa soddisfazione” esprimeva Mauro Sellari, referente nazionale Serramentisti di CNA Produzione, e serramentista, “la positiva conclusione della nostra battaglia contro lo sconto in fattura che la Commissione Bilancio del Senato, con un emendamento approvato ieri, ha abrogato. E’ una vittoria dell’artigianato e delle piccole imprese e, soprattutto, una vittoria di chi, per primo ed inizialmente anche da solo, ha testardamente denunciato i nefasti effetti che lo sconto in fattura avrebbe provocato nel nostro settore e ne ha chiesto sin da subito l’abrogazione”. E doverosamente cita “le 64 nostre imprese (nostre, non di altri) che hanno promosso un ricorso contro lo sconto in fattura all’Antitrust ed alla Commissione Europea, di quelle 5 nostre imprese che hanno ricorso al TAR contro la circolare dell’Agenzia delle Entrate con le modalità attuative dello sconto in fattura e di quei 5.891 cittadini che, ad oggi, hanno firmato la petizione on line lanciata da CNA sulla piattaforma change.org. per sostenere l’abrogazione dello sconto in fattura”.

Più ponderata e unitaria, infine, la nota di Unicmi, il cui direttore Pietro Gimelli mette in luce: “Posto che è doveroso attendere l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio, è importante sottolineare come l’emendamento della Senatrice Toffanin sia stato approvato all’unanimità da tutte le forze politiche in Commissione Bilancio del Senato e che ciò ci autorizzi ad avere ottimismo riguardo ai prossimi passaggi. Credo che sia ancor più importante evidenziare che questo risultato sia frutto di una sinergia operativa fra tutte le Associazioni del comparto e che porti finalmente chiarezza sul mercato, permettendo di orientare l’offerta sulle reali qualità dei prodotti e della loro posa in opera”.

Ance sullo sconto in fattura

C’è anche chi non è del tutto contento dello stop allo sconto in fattura ed è Ance, l’associazioni degli imprenditori edili che parla di “no a eliminazione totale dello sconto in fattura, sì a rimodulazione”. Ora è necessario “individuare una formulazione che permetta di incentivare e semplificare le operazioni di riqualificazione senza danneggiare la concorrenza nel mercato”. Ance riconosce che la misura dello sconto in fattura, in vigore da maggio, presentava delle criticità in quanto, con la formulazione iniziale, si rischiava una distorsione della concorrenza solo a favore di quelle grandi aziende che dispongono di elevata capienza di imposta. “Giusta dunque- afferma il presidente Buia- una rimodulazione per tutelare il lavoro delle piccole imprese ma non una cancellazione totale. Occorre una soluzione di equilibrio”.
Soluzione percorribile, propone l’associazione, attraverso un’esclusione dello sconto in fattura solo per gli interventi di importo limitato, stabilito per legge, per l’intero edificio e un mantenimento del meccanismo per le operazioni superiori.
In questo senso, il presidente dei costruttori auspica che nel corso dell’iter di approvazione della manovra “si possa modificare la norma per non annullare definitivamente una politica industriale tesa a ridurre i consumi energetici e garantire una maggiore sicurezza sismica del patrimonio edilizio, importante obiettivo comunitario recepito dal Governo italiano che consentirà di aprire un grande mercato in cui possono trovare spazio tutti gli operatori del settore.”

Come dicevamo ieri, non finisce qui.

a cura di Ennio Braicovich

 

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