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Ecobonus al 110%. Associazioni modalità applicative disastrose

Nella lettera appello inviata al Governo dalle associazioni firmatarie viene richiesta: “l’integrazione nell’eventuale aliquota rafforzata al 110% a tutte le tipologie di intervento previste sino ad oggi nel regime delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici

Il attesa del testo definitivo del Decreto Rilancio (ex decreto aprile) e sulla base delle “anticipazioni”circolanti che indicherebbe l’aumento al 110% dell’aliquota delle detrazioni per l’Ecobonus esclusivamente rivolto a “non meglio definiti interventi complessivi di riqualificazione energetica degli edifici”, le principali associazioni di settore si sono mosse all’unisono in difesa delle migliaia di imprese che ne rimarrebbero praticamente escluse. Se solo tale modalità di intervento fosse infatti confermata inevitabilmente sarebbero esclusi tutti i singoli interventi comprese le sostituzioni di serramenti e schermature solari, determinando nei fatti una pressoché certa condanna alla chiusura per migliaia di Pmi a causa della loro forzata inattività per mesi.
Condizione di grave pericolo che ha spinto le principali associazioni di settore ad inviare una Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Governo dall’inequivocabile titolo: “Decreto “Rilancio” significa paralisi per interi comparti industriali del settore della riqualificazione energetica e per gran parte del Paese”. Nella lettera viene chiesto al Governo dalle associazioni firmatarie: “l’integrazione nell’eventuale aliquota rafforzata al 110% a tutte le tipologie di intervento previste sino ad oggi nel regime delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici o – in alternativa – misure che premino comunque significativamente e nel breve periodo tutti gli interventi, a partire dai più agili e immediati e comprendendo, ovviamente, anche gli interventi complessivi.” Lettera appello nella quale viene ricordato che: “Solo il comparto dei serramenti e delle schermature (non l’unico penalizzato da questo provvedimento scriteriato) significa un tessuto di oltre 16.000 imprese con oltre 200.000 addetti diretti che nel 2019 hanno sviluppato un fatturato di più di 5 miliardi di euro e contribuito negli anni in modo determinante ad un percorso di risanamento energetico del Paese possibile e praticabile, fatto di migliaia di piccoli interventi di grande qualità.” Numeri importi e caratteristiche di imprese per altro già ben noti sia al Ministro per lo sviluppo Economico Stefano Patuanelli che alla sua segreteria.

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