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Piano Sociale per il Clima PSC: un altro strumento che incentiverà la sostituzione dei serramenti

Il Piano Sociale per il Clima PSC: un nuovo strumento che incentiverà la sostituzione dei serramenti in condizioni di vulnerabilità.

La stagione dei bonus a pioggia in edilizia si è sostanzialmente conclusa tra il 2023 e il 2024. Magari riprenderà in futuro, ma attualmente non si vede una prospettiva del genere alle porte. Risulta quindi determinante essere in grado di intercettare le forme di incentivazione vecchie e nuove che rimango presenti in legislazione.

Oggi, infatti, il panorama a riguardo è variegato. Si va dall’Ecobonus, al Bonus Casa, dal Conto Termico (attualmente 2.0, prossimamente 3.0) al fondo dedicato alla riqualificazione dell’ERP. Ad essi prossimamente si andranno ad aggiungere ulteriori strumenti alternativi di incentivazione. Tra questi il fondo collegato al Piano Sociale per il Clima PSC.

Il PSC, la cui operatività si può stimare per il 2026, consiste in un insieme di misure e investimenti volti a mitigare gli impatti socioeconomici che derivano dalla transizione verso la neutralità climatica, con particolare attenzione alle famiglie, alle microimprese e ai soggetti vulnerabili. Il PSC mira a garantire che la transizione verso la neutralità climatica sia equa e inclusiva, mitigando gli impatti negativi sui soggetti più vulnerabili e si concentra principalmente sui settori dell’edilizia e dei trasporti su strada.

Tale strumento si inserisce nel quadro delineato dal Regolamento (UE) 2023/955 (clicca qui per consultarlo) ed è gestito da parte del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica MASE. L’ente sta portando avanti una procedura di consultazione e coinvolgimento degli stakeholders che si concluderà il 30 Giugno con l’invio all’UE della proposta definitiva volta all’aggiudicazione delle risorse del fondo.

Il PSC si struttura in direzione di diverse misure, tra le quali si segnalano quella volta all’istituzione di sportelli provinciali in cui consulenti si rendano disponibili a fare informazione in merito a come combattere le problematiche energetiche in edilizia, quella volta a intervenire sull’edilizia pubblica e quella volta ad intervenire sull’edilizia privata.

Per quanto riguarda l’edilizia pubblica ERP, questo strumento mira a riqualificare gli immobili caratterizzati dalle classi energetiche peggiore (F e G) con scadenza temporale fissata al 2032 e una dotazione complessiva di 2,1 miliardi di euro. Tale procedura è strutturata in evidente analogia con quanto già previsto dal PNRR in relazione agli ERP (clicca qui per approfondire) e, perciò, non è con essa cumulabile.

Per quanto riguarda l’edilizia privata, la logica è sempre quella di intervenire in relazione alle unità caratterizzate dalle classi energetiche peggiori e possedute da individui e famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro. La dotazione economica prevista per questo filone di intervento è fissata a 300 milioni di euro l’anno, con il contributo al richiedente che arriva in conto capitale a copertura del 100% delle spese ammissibili, nel rispetto di limiti di spesa ancora da definirsi.

Che si tratti di edilizia pubblica o privata, tra le procedure incentivate rientra la sostituzione dei serramenti e, nel complesso, gli interventi devono garantire un miglioramento di almeno il 30 % dell’indice di prestazione energetica globale.

 

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