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Legge di Bilancio 2020: pregi e difetti del testo secondo ANFIT

Un’analisi dei temi di interesse per ANFIT contenuti nella Legge di Bilancio: si evidenziano luci e ombre delle misure introdotte in Manovra.

L’ultimo articolo pubblicato sul sito di ANFIT prima di Natale tirava le fila sull’operato dell’Associazione durante il 2019. Tra i vari aspetti trattati c’era la Legge di Bilancio 2020, che in quel momento aveva superato la prima lettura parlamentare. Ciò comportava che, pur essendoci indicazioni ormai ben precise sulla struttura della Manovra, in quel momento non fosse possibile esprimere giudizi definitivi sul tema.

Tale procedura si è poi conclusa gli ultimi giorni dell’anno con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed ora, dopo aver analizzato con attenzione i vari aspetti, ANFIT fornisce un proprio giudizio sulla Legge di Bilancio 2020.

Dato l’elevato numero di temi di interesse per il settore trattati nel testo, è evidente come non sia possibile fornire un giudizio univoco. Si procede quindi distinguendo i punti più apprezzati, quelli meno e quelli sui cui si poteva osare di più.

Principali aspetti positivi del testo

Sterilizzazione delle clausole di salvaguardia con conseguente non innalzamento dell’IVA: questo aspetto non riguarda nello specifico il settore dei serramenti, ma tutta l’economia del sistema paese ed ha rappresentato la ragion d’essere del Governo Giallo-Rosso fin dal suo insediamento. Seppur tra molte difficoltà e con metodi anche discutibili (introduzione di nuove imposte, aumento del debito, etc.) questo importante risultato è stato raggiunto ed è indubbiamente positivo.

Mantenimento dell’Ecobonus: questo aspetto è più tipico del settore degli infissi. Ogni anno, ormai dal molto tempo, quando inizia la discussione sulla Legge di Bilancio il rinnovo dell’Ecobonus è un tema che angoscia le Aziende di settore. Tale misura, la cui efficacia è comprovata da svariati studi, è stata confermata anche per il 2020 e ciò rappresenta sicuramente un aspetto positivo dell’impianto della Legge.

Principali aspetti negativi del testo

Mantenimento della ritenuta IVA dell’8% sui bonifici relativi agli interventi di riqualificazione energetica: questa grave problematica viene evidenziata ormai da tempo. L’introduzione della fatturazione elettronica ha fatto piazza pulita delle (poche) ragioni che potevano eventualmente giustificare la presenza di un obbligo del genere. ANFIT si è battuta (e continua a battersi) per l’eliminazione di tale strumento ed a richiederne quantomeno il dimezzamento (ritorno al 4%), scelta che darebbe almeno un segnale positivo nei confronti del mondo produttivo. Ad oggi, però, la ritenuta d’acconto permane in vigore all’8% e nella sostanza rappresenta uno strumento per fare cassa da parte dello Stato sulla pelle delle Aziende.

Caratteristiche dell’Ecobonus: il mantenimento dell’Ecobonus ha due rovesci della medaglia, rappresentati dall’orizzonte temporale di riferimento e dalla soglia di incentivazione per i serramenti. Infatti, tanto è positiva la notizia della conferma di questo strumento, tanto risultano incomprensibili il metodo del rinnovo di un solo anno (che impedisce a privati ed aziende di guardare al futuro con tranquillità e di pianificare gli investimenti) e il mantenimento della soglia del 50% per gli infissi, in luogo di quella del 65% che aveva garantito una spinta importante nel claudicante settore dell’edilizia e che complessivamente aveva portato benefici a tutto il sistema economico dello Stato. La soluzione ideale sarebbe stata quella di una stabilizzazione della misura, su di un orizzonte triennale o quinquennale, ed un ritorno del livello di incentivazione per la sostituzione dei serramenti, che rappresenta uno degli interventi più praticati dai privati, al 65%. Obbiettivo mancato.

Occasioni mancate, ma poteva andare peggio

Sconto diretto in fattura: su questo tema, che ha caratterizzato gran parte del 2019 e che ha visto la mobilitazione di ANFIT e delle altre Associazioni di settore, la soluzione trovata dalla politica è stata “all’italiana”: un colpo al cerchio e uno alla botte cercando di non scontentare troppo nessuno. Chiariamo: l’articolo 10 non è stato abrogato (come invece era stato stabilito dopo il primo passaggio in aula del testo della Legge di Bilancio), ma è stato depotenziato in maniera sostanziale, limitandolo unicamente agli interventi di ristrutturazione importante di primo livello” ex DM 26 giugno 2015“ per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro. In questo modo il Legislatore ha sostanzialmente detto: alle multiutility i condomini e alle PMI gli edifici singoli. Rispetto al testo di quest’estate lo sconto in fattura è stato svuotato e ciò rappresenta una sostanziale vittoria per il fronte associativo.

Bonus Facciate: questo nuovo strumento rappresenta la grande novità della Legge di Bilancio 2020 e per questo motivo ANFIT ha seguito il suo sviluppo con molta attenzione (vedi news, news e news). Bisogna essere onesti: il risultato finale è al di sotto delle aspettative, in quanto i serramenti non potranno rientrare nella detrazione del 90% introdotta dal bonus facciate. D’altra parte, però, il nuovo bonus è utilizzabile per “interventi sulle strutture opache della facciata” nell’ambito delle quali logica vuole che rientrino scuri, tapparelle e persiane. Va però precisato che i dettagli del campo di applicazione di questa norma verranno indicati da una specifica circolare dell’AdE e che quindi bisognerà restare in attesa di ulteriori precisazioni.

 

In conclusione, il Bilancio complessivo è quindi in chiaro/scuro, ma si può dire più chiaro che scuro. Peccato per il capitolo dedicato alle occasioni mancate: osando di più in quella direzione si sarebbe potuto ottenere un risultato di gran lunga superiore.

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