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Chiusure oscuranti vs schermature solari: definizioni, caratteristiche e differenze

Chiusure oscuranti e schermature solari vengono spesso confuse. Di seguito le definizioni, le caratteristiche e le differenze tra questi sistemi.

Ogni ambito presenta un proprio linguaggio specifico, che consente agli operatori di intendersi con precisione, evitando fraintendimenti. Il settore degli infissi non si sottrae a tale regola, ma spesso in quest’ambito l’importanza del corretto uso della terminologia tende ad essere parzialmente sottovalutato (clicca qui). Un tipico esempio a riguardo è dato dalla caratterizzazione e dalla distinzione tra i concetti di “schermature solari” e di “chiusure oscuranti ”, che troppo spesso vengono erroneamente utilizzati in forma equivalente.

Affrontiamo, quindi, la caratterizzazione specifica di ciascuno dei due termini, dei relativi aspetti tecnici e dei parametri che ne quantificano le caratteristiche.

Con la locuzione schermatura solare si identifica quella categoria di prodotti atti a modulare i raggi solari che dall’esterno incidono sull’involucro edilizio, proteggendo gli ambienti interni, tipicamente in relazione alla stagione estiva. Le schermature solari possono essere installate all’esterno, integrate o all’ interno di una superficie vetrata trasparente. Inoltre, tali soluzioni devono essere mobili, solidali con l’involucro edilizio e non liberamente montabili/smontabili dall’utente, in combinazione con un infisso (o più in generale con una vetrata) e capaci variare la propria azione in funzione dell’irragiamento termico e luminoso.

In questa categoria rientrano le tende da sole, veneziane, tende pensili, lamelle orientabili, etc..

Il parametro di riferimento che caratterizza le schermature solari è il fattore solare. Quest’ultimo, secondo la normativa che regola l’efficienza energetica in edilizia e la relativa incentivazione, deve essere tale da garantire un passaggio della radiazione solare in percentuale inferiore al 35%, tenendo conto del contributo combinato (gtot) di vetro e schermatura.  Inoltre, la suddetta normativa stabilisce anche che, per poter accedere all’incentivazione, l’orientamento delle schermature non possa essere in corrispondenza del Nord, Nord-Est e Nord-Ovest.

 

Con la locuzione chiusura oscurante si si identifica quella categoria di prodotti che, oltre ad incidere sulla radiazione solare, forniscono un apporto diretto in ambito di termica dell’involucro, contrastando le dispersioni tipiche della stagione invernale. Le chiusure oscuranti possono essere poste in combinazione con vetrate o autonome (aggettanti).

In questa categoria rientrano tapparelle, persiane, scuri, etc..

Il parametro di riferimento che caratterizza le chiusure oscuranti è la resistenza termica supplementare (ΔR), ovvero il contributo all’isolamento termico (ossia alla non dispersione del calore verso l’esterno) che la chiusura fornisce in aggiunta a quello offerto dal serramento. I valori assunti dalla resistenza termica supplementare dipendono da alcune caratteristiche proprie della chiusura (materiale, tipologia, etc.) e dalla tenuta all’aria che quest’ultima è in grado di offrire. ΔR, secondo la normativa che regola l’efficienza energetica in edilizia e la relativa incentivazione, deve essere compresa tra 0,08 e 0,455 e, in caso di interventi di sostituzione di elementi esistenti, migliorativa rispetto a quella che caratterizzava la situazione ante operam. A differenza degli oggetti che svolgono la sola funzione di schermatura solare, la messa in opera di chiusure oscuranti, caratterizzate dai dovuti requisiti, è incentivabile a prescindere dall’orientamento.

 

Infine, è inoltre importante precisare che in certi casi alcune chiusure oscuranti, come gli avvolgibili, possono fungere anche da schermature solari, in base alla modalità con cui vengono utilizzate, ma le schermature solari non possono mai fungere da chiusure oscuranti.

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