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Bonus Ristrutturazione anche in caso di ampliamento? Dipende

In caso di interventi di ristrutturazione che prevedano anche l’ampliamento volumetrico di un immobile esistente è possibile ottenere gli incentivi?

Uno articolo recentemente pubblicato in questo spazio iniziava mettendo in evidenza come il rinnovato interesse del pubblico per le ristrutturazioni stia dando luogo ad una serie di richieste di chiarimento legate a svariati casi specifici. La prima fattispecie che abbiamo affrontato è quella della ristrutturazione di un immobile che era già stato oggetto di interventi in precedenza, chiarendo le ricadute di tale situazione sulla possibilità di poter ottenere il bonus fiscale (clicca qui).

Proseguiamo su questa strada analizzando un’altra situazione spesso fonte di interrogativi: cosa succede agli incentivi nel caso in cui la ristrutturazione preveda anche un ampliamento dell’immobile?

La risposta a questo interrogativo è contenuta nella Risposta 150/2019 dell’Agenzia delle Entrate (clicca qui per scaricarla). L’AdE ricapitola le condizioni necessarie per ottenere l’incentivazione a livello generale, per poi concentrarsi sull’aspetto in oggetto, chiarendo che la volumetria dell’edificio oggetto di intervento non deve variare rispetto a quella preesistente. Inoltre, vengono distinte due casistiche in base al fatto che l’ampliamento avvenga o meno in relazione ad una demolizione con ricostruzione. Nel primo caso, il diritto all’incentivo viene completamente a decadere, in quanto la situazione è assimilabile a quella di “nuova costruzione”. Nel secondo caso, ovvero in assenza di demolizione precedente all’ampliamento, l’ammontare di spesa incentivabile risulta essere solo quello riferito ai lavori effettuati in relazione alla parte esistente, con conseguente esclusione dei costi collegati all’ampliamento.

Riassumendo, quindi, essendo il caso specifico caratterizzato dall’assenza di demolizione-ricostruzione, l’Agenzia stabilisce che il diritto all’incentivazione c’è, ma riguarda solo le spese collegate alla parte esistente, con la conseguenza di fatturazione distinta tra i costi legati all’esistente e quelli legati all’ampliamento.

Va poi precisato che tutto ciò vale in relazione ad ampliamenti di tipo volumetrico. Infatti, nel caso ampliamenti di superficie, la problematica non si pone e si procede in maniera del tutto ordinaria.

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